Scopri questo Poster La Strada, il capolavoro di Federico Fellini che ti accompagna in un toccante viaggio attraverso l'Italia, tra risate e lacrime. Immergiti nell'universo poetico di questo film cult e lasciati trasportare dall'emozione. Quest'opera cinematografica è un vero inno alla vita e all'amore, portato avanti da personaggi accattivanti e toccanti. Il regista racconta la storia di Gelsomina, una giovane donna ingenua e semplice, costretta a lavorare per Zampanò, un acrobata burbero e solitario. Insieme percorrono le strade d'Italia e incontrano persone diverse, una più colorata dell'altra. Il film è intriso di malinconia, poesia e tenerezza. Fellini ci propone un viaggio visivo ed emotivo attraverso l'Italia degli anni Cinquanta, tra ambientazioni pittoresche e scene commoventi. Gli attori Giulietta Masina e Anthony Quinn offrono performance straordinarie, accompagnate dalla musica accattivante di Nino Rota.
- Caratteristiche della carta:
- 🎨 Canvas: standard globale in termini di stampa e imitando un aspetto "tela".
- Per impostazione predefinita, il poster contiene un Bordo bianco da 4 cm da incorniciare (cornice non inclusa). Se non lo desideri, scegli "senza bordo bianco".
- ✅ Dimensione: diverse scelte disponibili. ✅
- Elevata resistenza ai raggi UV.
- Vivacezza dei colori massimo, senza riflessi.
- Carta riciclato, garantendo un rispetto per l'ambiente.
- Poster confezionato con attenzione e consegnato in modo tubo protettivo per protezione totale.
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CONSEGNA STANDARD GRATUITA.
⚠️ Cornice non inclusa. ⚠️
Descrizione di questo poster La Strada
La Strada è un film drammatico del 1954 diretto da Federico Fellini.
È l'opera che diede grande notorietà internazionale al regista, che nel 1957 vinse l'Oscar per il miglior film in lingua straniera nella 29esima edizione (anno in cui fu istituita questa categoria di premio). Il film è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
Gelsomina è una ragazza fragile e probabilmente con un leggero handicap mentale che vive in condizioni di estrema povertà con la madre vedova e i fratelli minori. Un giorno, in paese arriva Zampanò, un brutale acrobata che, per guadagnarsi da vivere, porta i suoi improbabili spettacoli attraverso le terre più povere di una nazione come l'Italia, ancora contadina e degradata. L'uomo aveva già preso Rosa, sorella di Gelsomina, morta improvvisamente; su richiesta dell'uomo, la madre vende anche la seconda figlia per guadagnare una somma minima di denaro.
Gelsomina segue Zampanò, che le insegna a suonare la tromba e la coinvolge come banditrice nei suoi spettacoli. La giovialità e l'ingenuità di Gelsomina non servono ad attenuare il carattere terribile di Zampanò, in cui il barbaro istinto di sopravvivenza guida ogni azione: spesso l'uomo la lascia sola a sprecare i pochi soldi guadagnati in vino e donne, e altrettanto spesso lei scappa , tuttavia, finisce sempre per tornare da lui.
Gelsomina viene coinvolta in questa avventura entrando in contatto con realtà povere e grottesche; la sua strada incrocia presto quella di un giovane acrobata, definito da tutti "Matto", dal carattere molto più sereno di quello di Zampanò, oltre che molto più bello. Ad un certo punto, i tre finiscono per lavorare insieme nello stesso circo, dove il pazzo comincia a prendersi gioco di Zampanò: non ne capisce però l'ironia, rivelandosi ignorante come una scarpa (frase spesso usata nel film). e inizia una rissa, al termine della quale Zampanò viene messo in prigione. Gelsomina avrebbe l'opportunità di lasciare il suo padrone ed unirsi al circo ma si ritrova lacerata dal dubbio di non contare nulla senza di lui: il pazzo poi le insegna che tutte le cose a questo mondo hanno la loro importanza e così la convince a ritornare da Zampanò. per cercare di ammorbidire il suo carattere scontroso e insolente.
Zampanò viene liberato e i due si mettono di nuovo in viaggio, finendo in un convento dove le suore si accorgono degli abusi che l'uomo sta compiendo sulla ragazza; Si offrono di restare con loro ma lei, rafforzata dalle parole del pazzo, rifiuta nuovamente. Pochi giorni dopo, i due ritrovano Matto e Zampanò, ancora infuriato dal circo, lo colpisce con diversi pugni durante una rissa alla quale è testimoniata anche un'impietrita Gelsomina. Il pazzo, sul punto di notare l'orologio da polso rotto durante il combattimento, crolla e muore.
L'acrobata è costretto a nascondere il corpo gettandolo sotto un ponte; Jasmine, sconvolta da ciò che ha visto, comincia a manifestare un turbamento indefinibile, inconsolabile: durante gli spettacoli continua a ripetere che Zampanò ha ucciso il pazzo, non vuole che lui le si avvicini, e in brevi lampi di lucidità, racconta la sua scopri come gli è rimasta vicina grazie all'intercessione del pazzo.
Zampanò, dopo essersi preso cura della ragazza per un breve periodo, non sopporta il fatto che Gelsomina si ricordi continuamente del delitto commesso e decide di abbandonarla lungo una strada deserta per continuare a vagare da sola per l'Italia.
Passano molti anni: Zampanò è entrato in un altro circo e, in pausa in una cittadina, sente una ragazza che canticchia tra sé la canzone di Jasmine: scopre che la ragazza era arrivata in quella cittadina, gravemente malata, e nei rari momenti di lucidità che la canzone aveva suonato con la sua tromba; più tardi la ragazza morì. Sconvolto dalla notizia, Zampanò si ubriaca e provoca un'altra rissa con i nuovi colleghi circensi, che lo scacciano; solo e inconsolabile, grida disperato in riva al mare.